Bellaria Igea Marina da mangiare: la piada al sale profumato di lavanda

Bellaria Igea MarinaMi hanno incastrato di nuovo!
Che mi piaccia mangiare non è un mistero (altrimenti che forchetta sarei?), ma che ci abbia preso gusto nell’impastare non lo avrei mai detto!

Eppure è successo ancora!
Ho rimesso le mani in pasta e ne è venuta fuori una piadina al sale profumato di lavanda!

A fine maggio, ho ricevuto l’invito ufficiale per partecipare a #BIMforKids, il blog tour a misura di famiglie della città di Bellaria Igea Marina.

Ti chiederai “perché caspiterina hai partecipato a un blog tour per famiglie, te che a mala pena hai uno straccio di moroso?”.
La risposta è semplice!
Per risvegliare il bambino che è in me!!!

Il tour alla scoperta di cosa fare e vedere a Bellaria Igea Marina, mi ha portato alla Fattoria Belvedere, un’oasi verde nella campagna della città.

La Fattoria si contraddistingue per la coltivazione di lavanda, sua particolarità.

Secondo te cosa ho mai preparato con la lavanda?

Non indovineresti mai! Quindi te lo dico 😛

Una piadina al sale profumato di lavanda sotto la guida della Lady Chef Albarosa Zoffoli.

La ricetta

  • 300 gr di farina tipo 0
  • 60 gr di strutto
  • 7,5 gr di sale dolce alla lavanda
  • 6 gr di lievito
  • 4,5 gr di miele
  • acqua quanto basta

La preparazione

Quando mi dicono “con la farina fai una fontanella”, mi viene in mente mia nonna quando tentava di farmi impastare le orecchiette…se ora sapesse che spesso e volentieri ho le mani in pasta comincerebbe a parlarmi in foggiano arcaico!

Comunque… fatta la mia fontanella con la farina, ho messo dentro al buco (non fare il malizioso!), per primo il sale profumato alla lavanda e poi lo strutto caldo in modo tale da far sciogliere il sale.

A seguire,  uno alla volta, tutti gli ingredienti mescolandoli con la farina un po’ per volta.

Quando tutti gli ingredienti si sono amalgamati fra loro ho fatti una grande palla.
Da questa ne ho ricavato due paline da 150 gr l’una… anche se ancora non ci credi, le palline sono diventate le mie piadine.

Con un mattarello ho steso la pallina, partendo dal centro e girando l’impasto per dargli una forma tonda.

Come ha suggerito Albarosa, notando che l’impasto si attaccava al mattarello di tanto in tanto ho sparso attorno al mattarello della farina.

Con l’aiuto di Paolo, ho cotto la mia piadina sul ‘testo’, ma va benissimo anche una padella antiaderente scaldata a fuoco medio.

Paolo mi ha svelato un segreto della cottura: la piadina va girata solo due volete, massimo massimo tre. E se si fanno delle bolle di aria, si devono bucare con una forchetta!


Come farcirla?

Il ‘the best’ è rucola, squacquerone e prosciutto crudo.
Ma ti assicuro che è ottima anche con pomodorini, mozzarella, olive e basilico; o ancora con gorgonzola e speck.

PS: Le ultime due foto le ho rubate a Italia con i bimbi e Vero Biologico. . .  io ero troppo impegnata a mangiare!