Giovanni Pascoli in Romagna [Giornate FAI]

torre torloniaVe lo ricordate il Pascoli di fanciullesca memoria? Cancellatelo! Giovanni era un massone, anticlericale, che ogni mese spendeva 5 £ in bordello.

In provincia di Forlì Cesena, c’è un paese che nasconde la storia di Giovanni Pascoli.
E’ San Mauro che ho scoperto durante le Giornate FAI del 19 e 20 marzo.

Il viaggio alla scoperta di uno dei più illustri poeti italiani è partito da Torre Torlonia, situata al confine estremo di San Mauro.

Ore 15, sole caldo e il nostro volontario FAI (uno dei più anziani, come lui evidenziava con orgoglio) pronto per la visita.
Una visita che sarebbe dovuta durare una mezz’ora, ma quando si conoscono tanti segreti  ci si perde nelle storie piacevoli da ascoltare.

La prima storia ci riporta all’epoca dei romani: la Torre sembrerebbe essere sorta li dove si trovava l’antica Giovedìa, il cui toponimo rimanda all’esistenza presunta di un tempio di Giove.

Dall’epoca degli dei, si arriva a quella della Chiesa Cattolica: la Torre diventa possedimento amministrato dalla camera apostolica fino al 1780, anno in cui il papa cesenate Pio VII la concede ai nipoti.

Solo nel 1828 la proprietà passa al duca don Giovanni Torlonia, un ricco banchiere.
Il principe Alessandro Torlonia, accorto continuatore dell’opera del padre, trasforma la Torre in una grande tenuta di 145 poderi e restaura l’imponente villa gentilizia detta appunto Torre, posta al centro del possedimento.

Con i Torlonia, comincia il racconto sulla vita di Giovanni Pascoli, che qui visse gli anni felici dell’infanzia fino alla morte del padre.

Seduta in quella che potrebbe essere la stalla della cavallina storna, oggi conosciuta come Sala degli Archi, vengo a conoscenza che Ruggero il padre di Pascoli era un voltagabbana e nel 1800 questo atteggiamento non rimaneva impunito.
Ucciso in un agguato su una carrozza, dopo aver perso l’ultimo treno per San Mauro, ha segnato l’inizio della rovina della sua famiglia.
Prima periodi di ristrettezza economica e poi la morte di una figlia e della moglie subito dopo.

Di fianco la Sala degli Archi si può camminare tra la tradizione romagnola, quella che racconta di facce scavate dal sole non per il troppo relax al mare, ma per il lavoro nella terra.

Nei sotterranei invece si scopre la storia legata al Sangiovese, il vino rosso tipico della Romagna. . . E ancor più d’interesse i tunnel che servivano a scappare dalla città durante le guerre.

Salendo al primo piano attraverso una scalinata fatta di marmi proveniente dalla Repubblica di San Marino si accede alle stanze padronali e si ha una vista stupenda sul giardino esterno e la piccola Chiesa adiacente dei santi Pietro e Paolo, di fattura ottocentesca.

Lo sapevate che le stanze da notte di uomini e donne nel XIX secolo erano separate?
Le donne da una parte, gli uomini da un’altra ed a unirle solo un piccolo corridoio che fungeva da spogliatoio.

Da Torre Torlonia, il viaggio alla scoperta della storia di Giovanni Pascoli, si sposta alla sua casa natale.

Tre giovani volontari FAI ci accolgono e subito sottolineano che la casa ha subito notevoli danni durante la seconda guerra mondiale, ma è stata ristrutturata.

Un’unica stanza però che è rimasta intatta e si presenta  così come era durante l’infanzia del poeta, lacucina.
La cucina conserva l’antica travatura in legno del soffitto, il grande focolare domestico, l’acquaio in pietra ed è arricchita con utensili e mobili d’epoca.

Percorrendo le poche scale che dal piano terra portano al primo piano, ammirando le foto d’epoca di famiglia, veniamo a conoscenza che Maria, sorella convivente del poeta vietò a Giovanni di sposarsi perchéaltrimenti ne sarebbe morta! (Bella Stronza! è il mio primo commento)

E’ proprio Maria che attraverso una biografia ci da una visione del tutto distorta di Giovanni Pascoli come lo conosciamo noi oggi.

Al piano superiore, nella camera da letto, è conservata l’antica culla in legno del poeta e una serie di sue lettere all’amico sammaurese Pietro Guidi (Pirozz).

Di fronte è conservato lo studio che  Pascoli aveva a Bologna, quando, succeduto a Carducci, era professore di Letteratura Italiana all’Università.
Al suo interno sono conservati documenti d’epoca di pregio, come le prime edizioni delle sue opere.

La visita si conclude nel giardino dove è possibile ammirare diverse specie botaniche ricordate nei versi del poeta: le rose rampicanti al muro, i giaggioli azzurri, la cedrina o il tronco del pioppo alto e slanciato.

Informazioni utili

Il Museo Casa Pascoli  si trova in via G. Pascoli, 46 a San Mauro (FC)
Tel. 0541.810100
Email info@casapascoli.it
Visita guidata a Casa Pascoli e Torre Torlonia € 5.00 a persona
Fino ai 18 anni GRATUITO
E’ aperto dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00