Maribor cosa vedere in 24 ore: dalla vite pluricentenaria all’ex casinò

MariborResilienza.   La resilienza è la capacità di far fronte – in maniera positiva – a eventi traumatici, senza alienare la propria identità.

Maribor – nella Stiria slovena – è resiliente.   La vite pluricentenaria – sul lungofiume Lent – ne è l’emblema.

Nonostante, i suoi 450 anni, la vite – la più vecchia del mondo – produce ogni anno 55 chili di uva con cui si  riempiono cento bottiglie di vino pregiatissimo.

na zdravje!

All’interno delle antiche mura di difesa della città, dove la pianta sorge, le è stato dedicato un museo, laCasa della Vecchia Vite.

Per celebrarla, ogni 11 novembre – festa di san Martino – gli abitanti di Maribor – divenuta la seconda città più grande della Slovenia a partire dal 1800 con la costruzione della ferrovia da Vienna a Trieste – e i suoi visitatori si riuniscono nella centralissima piazza della Libertà (Svobode Trg) alle ore 11.11.

Cosa vedere in 24 ore a Maribor, oltre la vite pluricentenaria

Proprio in piazza Libertà, puoi ammirare Kojak.
No, non la reincarnazione dell’investigatore della  celebre serie televisiva.
Kojak è il soprannome che gli sloveni hanno dato alla palla raffigurante i volti di oltre seicento persone uccise durante gli anni Quaranta dai fascisti.

Qualche passo alle spalle di Kojak, raggiungi Grajki Trg, dove si trova la settecentesca colonna di san Floriano.   Si dice che da quando fu erta la colonna, in città non si ebbero più incendi.   In realtà, il merito non fu totalmente del santo perché nello stesso periodo si comiciò a costruire le case in pietra.

La stessa Grajki Trg è conosciuta anche come piazza della lampadina.
Ti stai chiedendo il perché?
In questa piazza, nel 1883 – quattro anni dopo che Edison mise a punto la prima lampadina a New York – fu accesa la prima lampadina elettrica della Slovenia.

Luce e lucentezza nello stile

Se imbocchi la strada alla sinistra del palazzo con la targa celebrativa all’accensione della prima lampadina, entri nella recente piazza Stkelj.   Si, proprio lui.   Leon, il ginnasta – di origini jugoslave, ma naturalizzato sloveno – famoso durante gli anni Venti per il suo palmares di medaglie vinte.
La piazza, come il resto della città a est, il 14 ottobre 1944 fu devastata dallo sgancio di 560 bombe.   Pochi anni dopo, il Socialismo la ricostruì ergendo palazzi in stile brutale (tipici degli anni 50/60).

In piazza Stkelj, c’è il bar più alto di Maribor, Luft (aria) da cui si può godere di una vista panoramica su tutta la città.

Come ogni grande città, anche a Maribor, il Duomo merita una nota.
Sorge lì dove un tempo c’era il cimitero cittadino e le pietre tombali incastonate all’esterno della costruzione ne sono la testimonianza.

Il Duomo – dedicato a san Giovanni Battista – è neoromantico con inserti gotici, come puoi vedere rivolgendo lo sguardo al lungo presbiterio, tipicamente dell’Istria del 1400.
Man mano che la popolazione di Maribor cresceva, il Duomo veniva ampliato.
Lungo la navata centrale, la tua attenzione verrà catturata dai tre lampadari donati alla chiesa, nell’Ottocento, per ringraziare Dio della fine della peste, che uccise solo 1/3 della popolazione.   I tre lampadari furono donati da tre categorie di lavoratori: fornai, macellai e orefici come testimoniano i tre simboli all’estremità delle luci: bretzel, testa di bue e anello.

Al lato dell’ingresso della cattedrale trovi la sede amministrativa delle poste slovene, all’interno di un palazzo rinascimentale.

Di fianco le poste, nell’omonima via, ti immergi nella movida di Maribor.   Da primavera, la via della posta, grazie alla collaborazioni tra i commercianti di questa strada lunga appena 300 metri, diventa un teatro a cielo aperto.

Dal Duomo, se percorri via della posta fino alla sua fine, giungi – girando a destra – in Glavni Trg dove si trova il Municipio.   Soffermandoti a guardare il balcone municipale, noterai che la Torre dell’Orologioè stata costruita non centralmente, ma spostata di una ventina di centimetri.   Questa fu una ripicca di una famiglia italiana.   La famiglia Del Allio, chiamata nel 1565 a rinnovare il palazzo, non avendo ricevuto il compenso pattuito, decise di rendere ‘originale’ il palazzo rinascimentale.

Al centro di Glavni Trg si erge la colonna della peste.

Se guardi proprio sulla strada di fronte la colonna potrai vedere l’ex Casinò.   Forse l’unico casinò d’Europa fortunatamente chiuso.   Fortunatamente perché oggi è un centro culturale arredato con mobili della ex Jugoslavia, dove si può bere un originale caffè turco.

Maribor, ti affascinerà perché anche se meno nota al grande pubblico, e altrettanto ricca di fascino e storia.

Maribor è come me più schiva, ma non minore!